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Storie di vita

 

TESTIMONIANZA DI VITA  -  di Massimo Luciani  -

 

Nella vita degli esseri umani, fra le miriadi di cose imprevedibili, l’originalità di avvenimenti recenti, sono il migliore stimolo per ricordare episodi e fatti del passato……..

Nella seconda metà degli anni ’40, si può dire che ero un ragazzino che viveva nell’ “ombra del padre”: mio padre vinse il campionato italiano di Tiro a Volo nel 1934; all’età di dodici anni ero arrivato a colpire quattordici piattelli su quindici……. in tanti, mi consideravano già, un futuro campione.

Nel 1948, periodo delle Olimpiadi di Londra, una sera andai al cinema e un “film luce”, che equivaleva al telegiornale di oggi, inquadrò lo sport del “Tiro a Segno” (- E’ uno sport! – pensai fra me, che invece a Porta Romana di Ascoli Piceno (la mia città) veniva identificato “residuo militare” o peggio come gioco da Luna Park!!!).  Rimasi sbalordito durante l’inquadratura del vincitore – Takacs karoly (Ungheria)- che mentre con il braccio destro impugnava tanto bene la pistola cal.22 (corto-come adesso!-), su quasi tutti “i dieci”, il braccio sinistro mancava del tutto per una evidente amputazione.

Quella sera, a casa, nel mio letto, non riuscii a prendere sonno: quella “visione” mi aveva colpito, per non dire sconvolto, fui preso da una lunga riflessione……..

Nel mondo del Tiro a Volo (che vivevo io) perdere un braccio significava “chiudere per sempre”, mentre quella sera ebbi la certezza che esisteva, addirittura nella massima espressione dello sport mondiale come le Olimpiadi, un tipo di tiro, o meglio un tipo di sport che permetteva ad un povero Cristo con una disabilità di godere, vincendo una medaglia d’oro Olimpica, la stessa gioia e lo stesso prestigio di tutti gli altri sport come per tutti gli altri sportivi. Una realtà davvero affascinante!!

Arriviamo al 1955…..prova di tiro per ottenere la licenza di caccia…..il Tiro a Segno sarebbe diventato una vera “piovra” che non mi ha più lasciato e che non mi lascerà fino alla morte….e poi oltre….non è detto!!!

Novembre 1962 ( quasi quarantatrè anni orsono!!!!), in un drammatico giorno segnato dal destino, contro il quale nessun essere  umano può lottare, in un letto del nostro vecchio ospedale Mazzoni, sia pure circondato da tutte le premure e da un commovente affetto umano, mi resi conto della tremenda realtà, senza appello, di essere entrato , anche io, nella “categoria disabili” ……come dire iniziare un nuovo cammino ne tremendo “buio” di una nuova dimensione umana e sociale!!!!!

In quel tremendo “buio” improvvisamente fui invaso da una “grande luce”, la visione di quel “Film luce” delle Olimpiadi di Londra e pensai:- Una cosa è certa, il Tiro a Segno mi darà ancora la gioia di vincere una medaglia e di sentirmi ancora un atleta!!!!!!

Essere il primo nella storia del Tiro a Segno Italiano ad esser stato autorizzato ufficialmente dalla Federazione a gareggiare fra i “non disabili” è un primato che tengo stretto nel cuore!!!!!

Tutti dicono che ho dato tanto allo sport del Tiro a Segno, ma io dico che ho ricevuto un valore che non ha prezzo: il Tiro a Segno mi ha aiutato a vivere!!!!!

Agli inizi degli anni ’90 , un giorno dalla Gazzetta dello Sport apprendo che erano state istituite le “Paraolimpiadi”, il Tiro a Segno ne era uno sport!! La gioia fu grande, mi sentii un microscopico pioniere di una meravigliosa conquista della tecnica sportiva, ma soprattutto della coscienza umana!

E …..veniamo ad oggi……La straordinaria realtà della realizzazione del nuovo Poligono TSN di Ascoli ( croce e delizia della mia vita ) e……. una telefonata del Presidente Mazzuca che mi dice:- Siamo stati destinati ad ospitare la Nazionale Disabili di Tiro a Segno in preparazione delle Paraolimpiadi di Atene!!!!!………..

Riabbassando la cornetta del telefono, nel mio cervello ricominciava un turbinio di ricordi per le tante giornate di sport vissute con amici che ormai non avevo più visto da quindici anni almeno…..Roberto Sportelli, uno dei rari amici ancora in attività nazionale, di quelli con cui disputai gare prima e dopo il mio incidente…….la vita è affascinante soprattutto per la imprevedibilità!!!!!!!

Siamo nati sempre troppo presto, ma una cosa è certa: quando si crede in un “valore”, anche nella sofferenza non lo si può mai lasciare!!!!!!!!

                                                                              Grazie Massimo,

per queste parole,

come per tante altre che mi hai donato

sin da quando ero piccolissima.

                                                                              Romina Alesiani

 

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Aggiornato il: 29 marzo 2007